Lo scrocchio volontario delle nocche è un’abitudine relativamente comune, con una prevalenza segnalata nella popolazione generale tra il 25% ed il 45%.
Il “cracking” (scrocchiare) ripetuto delle nocche nei bambini viene purtroppo generalmente considerato nel vissuto comune delle famiglie come una possibile causa di artrite o di altre problematiche articolari.
In effetti non è così e gli studi scientifici fin qui effettuati hanno smentito questa ipotesi.
Il primo riferimento risale ad una indagine del 1975 di Swezey su una popolazione di pazienti geriatrici con una storia di ripetuto scrocchiare delle nocche; questo studio non è riuscito a mostrare una correlazione tra il “cracking” delle dita ed il riscontro di alterazioni degenerative delle articolazioni metacarpo-falangee.
Unger, nel 1998 ha riportato come, per 50 anni abbia fatto schioccare le nocche della sua mano sinistra almeno due volte al giorno, evitando come controllo di ripetere la stessa cosa alla mano destra per evidenziare eventuali differenze tra i due lati a distanza di tempo. In tutto quindi considerando quanto riportato dall’autore ad un calcolo approssimativo le nocche della mano sinistra sono state fatte scattare ripetutamente per circa 36.500 volte, mentre quelle della mano destra solo raramente e spontaneamente senza intenzione o ripetitività. Trascorsi 50 anni dall’inizio di questo percorso le mani sono state confrontate per evidenziare la eventuale presenza di lesioni articolari degenerative senza riscontro di una reale differenza apparente tra le condizioni delle due mani.
Castellanos nel 1990 ha valutato 300 pazienti ambulatoriali consecutivi per determinare se lo scrocchiare abituale delle nocche potesse costituire un reale rischio per le articolazioni senza trovare una vera relazione negativa significativa.
In una ricerca del 2011 di Deweber sono state valutate radiograficamente le condizioni della mano confrontando le articolazioni di chi faceva scrocchiare regolarmente le dita con quelle di chi invece non lo faceva, concludendo che questa abitudine non risultava essere causa di degenerazione articolare, e questo a prescindere dalla durata e della frequenza di esecuzione.
Yildizgoren nel 2017 non ha riscontrato alcuna correlazione tra lo spessore della cartilagine e la forza di presa in entrambi i gruppi utilizzando per la valutazione il dinamometro e l’ecografia articolare.
Anche un altro studio di Boutin del 2017 arricchito dal supporto di esami ecografici non ha evidenziato significative differenze rispetto ad una popolazione normale, tranne un piccolo aumento dell’escursione articolare tra le articolazioni sottoposte al cracking rispetto a quelle non utilizzate.
In conclusione, i dati scientifici a tutt’oggi non supportano l’evidenza che lo schiocco delle nocche porti nel tempo a successivi significativi cambiamenti degenerativi nelle articolazioni della mano. La principale conseguenza negativa dello schioccare ripetuto delle dita quindi sembrerebbe essere il suo effetto di potenziale disturbo per le persone vicine ed uno stimolo di rinforzo per l’eventuale ansia delle mamme preoccupate per la rumorosa attività di questi bambini.
Bibliografia utile
-Boutin D, Anuj P. Netto, Nakamura D, Bateni C , Szabo RM, Cronan M, Foster B, Barfield WR, Seibert JA, Chaudhari AJ. ‘‘Knuckle Cracking’’: Can Blinded Observers Detect Changes with Physical Examination and Sonography? Clin Orthop Relat Res (2017)
-Castellanos J, Axelrod D. Effect of habitual knuckle cracking on hand function. Ann Rheum Dis. 1990
-Deweber K, Olszewski M, Ortolano R. Knuckle cracking and hand osteoarthritis, in J Am Board Fam Med, 2011
-Simkin PA. Habitual knuckle cracking and hand function. Ann Rheum Dis. 1990
-Swezey RL, Swezey SE. The consequences of habitual knuckle cracking. West J Med, 1975
-Unger DL. Does knuckle cracking lead to arthritis of the fingers? Arthritis Rheum. 1998
-Yildizgören MT, Ekiz T, Nizamogullari, Turhanoglu AD, Guler H, Ustun N, Kara M, Özçakar L . Effects of habitual knuckle cracking on metacarpal cartilage thickness and grip strength. Hand Surg Rehabil. 2017
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