È un grande onore scrivere questo editoriale per il mio amico Matteo Pennisi.

Per oltre 20 anni, ha applicato il metodo Lionese a Messina con la realizzazione dei gessi e corsetti regolabili con il suo team di fisioterapisti. È il direttore scientifico molto attivo del Centro Europeo della Colonna Vertebrale per l’Italia.

La scoliosi, che colpisce il 4% degli adolescenti e il 10% della popolazione adulta dopo i 65 anni, è una problematica di salute pubblica che purtroppo spesso porta a una soluzione chirurgica. Il Metodo Lionese, vecchio di 200 anni, non ha smesso di evolversi con il progresso della tecnologia, unendo tradizione e modernità.

Il primo corsetto regolabile ad alta rigidità è il busto Lionese.  La deformazione plastica del gesso è la caratteristica del trattamento Lionese. L’ultimo libro del Metodo Lionese di fisioterapia di cui sono il coautore con Pierre Stagnara e Gorges Mollon, è stato tradotto in italiano da Antonio Negrini.  È suo figlio, il Professore Stefano Negrini,  che ha creato l’acronimo ARTbrace per denominare il nuovo corsetto Lionese:  A per Asimmetria, R per Rigidità e T per Torsione.

Corsetto Lionese tipo ARTbrace

 

La tecnologia CAD/CAM, l’uso come materiale di costruzione del policarbonato, la valutazione 3D con il moderno sistema radiologico EOS e l’asimmetria controllata hanno rivoluzionato il trattamento ortopedico conservativo con una correzione media dell’ angolo Cobb sotto il corsetto fino al 70%.

Per la prima volta, la correzione regionale riprendendo il principio dei blocchi di Schroth può arrivare a  migliorare il dorso piatto e l’uso ottimale dei movimenti accoppiati facilita la detorsione della colonna vertebrale. L’innovazione  più importante è senza dubbio il passaggio dalla geometria planare alla geometria dei solidi combinando la detorsione geometrica e la detorsione meccanica.

La maggior parte dei corsetti attuali sono stati creati più di 40 anni fa e hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre l’evolutività della scoliosi (Weinstein 2013). Attualmente tutti i corsetti vengono costruiti “su misura” compreso il Boston. Tutti i corsetti guidano la crescita durante la notte, ma la deformazione avviene durante il giorno. I corsetti simmetrici riducono la pressione sui corpi vertebrali a livello globale, i corsetti asimmetrici invertono la pressione sulle vertebre apicali.

Il corsetto  ARTbrace con la sua asimmetria controllata combina le due azioni biomeccaniche.  Questa efficienza rende possibile la realizzazione di un busto di correzione anche a  Risser 4, così come per gli adulti, e per la prima volta può essere un’alternativa alla chirurgia.

Negli ultimi 5 anni, Matteo Pennisi è stato attivamente coinvolto nello sviluppo del Gesso Regionale digitale in 3 fasi con il controllo video della posizione del paziente non solo di fronte e di profilo, ma anche nel piano orizzontale.  Il corsetto ARTbrace “custom made” risultante è di ottima qualità con una precisione inferiore a 1 mm, che non è invece possibile ottenere per un corsetto realizzato con una acquisizione effettuata con  Ipad.

I risultati ottenuti hanno confermato la  possibilità di realizzare localmente l’ ARTbrace in uno studio medico. L’eccellente preparazione fisioterapica consente al bambino di mantenere una posizione stabile ottimale, riservando così il sensore istantaneo di Enna per i casi più difficili.

La riproducibilità della realizzazione del’ ARTbrace in condizioni diverse e in un luogo differente è una garanzia di affidabilità del nuovo concetto e la base del metodo scientifico.

Dr. Jean Claude De Mauroy

Clinique du Parc – Lyon